mercoledì, luglio 12, 2006

Molto rumore per qualcosa - Asha Nair

Molto rumore per qualcosa?

Come disse lo stesso Castro "con tutti questi allarmi, quando moriro' nessuno ci credera'".

La cosa piu' surreale e' proprio questa, infatti, che i molteplici allarmi sull'evento tanto atteso abbiano alla fine creato un clima di scetticismo, che alla fine mascherera' il vero fatto.
E' una tattica? Cercare di indovinare cosa stiano veramente pensando o facendo i castristi e' una perfetta perdita di tempo, per due ragioni: 1) qualsiasi cosa si possa pensare, loro l'hanno gia' pensata, e 2)a loro non gliene eimporta niente se anche l'indoviniamo.
Con queste premesse, comunque, tentare di indovinare cosa faranno e' lo sport preferito sia dell'esilio che dei cubani da pie', con la differenza che i primi sperano che qualcosa accada, i secondi no. Ambedue li ha "addestrati" pavlovianamente lo stesso Castro, spiazzando regolarmente le previsioni e fustigando regolarmente le "buone" speranze, cosicche' non c'e' niente da sperare, se non che se ne muoia.
Ma conoscendolo, avra' previsto anche questo, nei minimi dettagli, con quella esaltazione maligna che riserva a tutte le cose che "osano" avversarlo, compresa la sua stessa morte.

Cominciai questo blog quando mi resi conto che qualcosa stava avvenendo che avrebbe cambiato le carte in tavola, e il cambiamento veniva da Caracas.

Fu infatti a partire dal "carmonazo" infatti, il fallito colpo di stato contro Chavez del 2002, che Castro inizio' ad affondarepiu' saldamente i suoi rapaci artigli in qualcosa di concreto; finalmente uno dei semi avvelenati che aveva sparso nel mondo cominciava a germogliare, nella putresscenza e nella morte, pero', come tutto quando c'e' di mezzo lui.

non si sa ancora niente dei retroscena del golpe, pero' appare chiaro che Castro si adopero' moltissimo per contrattaccare, di certo molto piu' che lo stesso Chavez, ormai completamente in balia dei suoi carcerieri.

Di sicuro, dall'Havana, Castro mosse le sue pedine alla sua solita maniera, ovvero a tutto vapore, senza scrupoli e puntando al massimo risultato, ovvero rimettere Chavez al potere. Certo, furono gli Americani che fecero i giochi, ma al timone, provvisoriamente lasciato da Chavez, sali lui, e seppe approfittare ancora una volta di tutte le circostanze e tutti gli avvenimenti, favolervoli e contrari, fino a riportare la vittoria.
E' ancora ignoto fino a che punto il castrismo gia' stesse puntando TUTTO sul Venezuela, o se solo fu una opportunita' ben sfruttata, fatto sta che da alllora chavez ha contratto un debito enorme con Fidel, che lo convinse che si trattava del suo vero alleato, molto piu' che non la sua ghenga. fu anche il punto di svolta nel rapporto con gli americani, che comincio' a vedere da quel momento come i suoi grandi nemici, e a lasciarsi convincere daCastro che nell'antimericanismo stava il segreto della perpetuazione al potere.

Perche' parlare di Chavez mentre si dice che Castro muore?
Perche' la comparsa sulla scena del gorilla ha cambiato completamente lo scenario della successione e per almeno due motivi:
1) l'incondizionato appoggio al castrismo da parte di Chavez va oltre Castro
2) essendo il socio finanziatore, almeno meta' dell'impresa e' sua.

Oggi Chavez ha minimizzato, dichiarando che aveva incontrato Castro la settimana scorsa e che stava vivito e coleando, meglio che mai.

E in effetti, date le precedenti considerazioni, sembra probabile che il primo ad accorrere al capezzale di un Castro infermo, o morente, o morto, dovrebbe essere proprio Chavez, se non altro per far scattare le "contromisure" da tempo preparate.

Fatto sta, le condizioni sono cambiate, lo scenario nuovo, l'atteggiamento americano piu' aggressivo, i piani comunisti pronti a scattare, e cio' non fa altro che mandare in fibrillazione l'intero continente Americano, che nel bene o nel male, e' rimasto irretito nella ragnatela castrista.

Le reazioni del MondoBlog sono state cosi' enormi, centinaia di post e commenti sono apparsi nelle ultime 48 ore, per non parlare degli echi non ufficiali sulla stampa tradizionale, anche perche' la presentazione del CAFC2 ( Cuba Commission for Assistance to a Free Cuba II) ha suscitato reazioni di tutti meno che di Castro.

  • Vediamone alcune suddivise per Classi:
  • L'esilio cubano
  • La dissidenza in cuba
  • Il regime castrista
  • Chavez e la sua ghenga
  • Il potere americano
  • La sinistra mondiale
  • I Latinoamericani

L'esilio cubano, ormai piu' che scettico sulla reale volonta' dell'amministrazione americana di fare qualcosa di concreto per "liberare" cuba, ha mostrato un tiepido benestare, certamente supportato dalla valanga di soldi (80milioni) che sono in arrivo per la bisogna.
In "Bitacora Cubana" e' comparso un riassunto delle posizioni dei dissidenti dell'isola, che si dividono tra contrari:

División en disidencia interna cubana ante Plan de EEUU

Bitácora Cubana, 11 de julio de 2006 - La Habana (EFE)

- La disidencia interna cubana reaccionó hoy con división de opiniones al informe elaborado por Estados Unidos que propone incentivos con condiciones para un gobierno de transición en la isla y financiación para organizaciones opositoras.

El informe, presentado hoy en Washington por la secretaria de Estado, Condoleezza Rice, ofrece incentivos económicos a un eventual gobierno de transición en Cuba con tres condiciones: liberar a todos los presos políticos, convocar elecciones "libres y justas" y pedir expresamente la asistencia de Washington.

...

Para Miriam Leyva, miembro del movimiento "Damas de Blanco" y esposa del ex preso político Oscar Espinosa Chepe, "Estados Unidos no debe inmiscuirse en la solución de los problemas internos de Cuba". "No me parece adecuado destinar dinero para la oposición interna. No lo queremos y además eso nos puede llevar a la cárcel", dijo Miriam Leyva en declaraciones a Efe. A su juicio, si Washington quiere respetar el criterio del pueblo cubano "tiene que respetar el gobierno que quiera el pueblo cubano. Eso debe decirlo el pueblo de Cuba".

Elizardo Sánchez, que encabeza una Comisión de Derechos Humanos considerada ilegal por el gobierno de la isla, opinó que hay "preocupación" entre algunos sectores de la disidencia. Sánchez señaló que el informe constituye "otro ejemplo de las iniciativas de Washington respecto a Cuba que tienen un efecto más bien contraproducente y llevan agua al molino del régimen totalitario, en cuanto a que le da armas para la propaganda". "El régimen no tiene que decir que tiene un enemigo externo sino que ellos (EEUU) se encargan de ratificarlo cada semana en Washington", apuntó. "Soy un simple activista de derechos humanos, tal vez por eso no termino de entender por qué debe existir esa comisión unilateral y mucho menos un coordinador con carácter especial para el futuro de Cuba o de cualquier otro país en Washington o cualquier otro país", añadió.

Por el contrario, Vladimiro Roca, del Movimiento Todos Unidos, opinó que el gobierno estadounidense "tiene derecho" a elaborar este tipo de propuestas, aunque su preocupación fundamental, dijo, es "ver cómo se va a llegar a un futuro gobierno en Cuba". Para Roca, el gobierno cubano "se está endureciendo desde hace rato, y haga lo que haga EEUU, Cuba va a continuar endureciendo su postura".

El disidente cubano no puso reparos a recibir financiación estadounidense, siempre y cuando "sea incondicional". "El gobierno cubano nos está diciendo desde hace mucho tiempo que somos mercenarios, quiere que aquí no llegue dinero a la oposición y yo no le voy a seguir la cuerda. Que manden toda la ayuda, siempre y cuando sea incondicional", afirmó.

También Laura Pollán, portavoz de las "Damas de Blanco", se mostró de acuerdo en aceptar la ayuda pero "sin condiciones" y respetando que "la situación debemos resolverla entre cubanos". "Nunca vamos a estar de acuerdo con que nadie nos imponga nada porque queremos una solución democrática y soberana de los cubanos", dijo Pollán, convencida de que "hay que ir preparando el terreno para el momento de la transición, pero ya para ese momento deben estar los presos en la calle".

Marta Beatriz Roque, líder de la Asamblea para Promover la Sociedad Civil, opinó que EEUU tiene "todo el derecho de hacer ese documento". "Estamos muy agradecidos a todos los que quieran apoyarnos y ayudarnos en este empeño", dijo Roque, que aseguró que los disidentes no reciben dinero de Washington porque "casi todo se queda en proyectos que se hacen en EEUU".

Tra i cubano-americani del mondo blog prevale lo scetticismo, ma da li provengono le piu' acute osservazioni sulla novita' ella situazione:

WWPW e' giunto al quarto articolo sulla CAFC II:
Il piu' interessante e' quello sulla "soluzione afghana" per Cuba, un azzardato salto in avanti ,mentre il piu' acuto si limita ad osservare gli strani contorcimenti di alarcon, che oltre a diffidare i dissidenti cubani dall'accettare denaro dagli US, si affanna a comparire a piu' non posso persino sulla tv cubana, fatto insolito e sinistro.

Western Hemisphere Policy Watch: "CAFC II Report Gives FC Mild Heart Attack?
(12 Jul 06) Gauging from the responses throughout the Hemisphere and the regional leftists, the CAFC II report may not have said nothing new but its release sure did cause a lot of heartburn and raise blood pressures (and, if it bothered the Bearded One from Havana, even better).

At this writing, there is no confirmation whether the Bearded One from Havana is still with us or has finally gone to meet Marx, Engels, and Che. As we have penned in the past, while we all want him gone, we want it our terms. Yesterday's posts and hyperlinks on the latest round of death watch rumors are available here."
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The Bearded One, regardless of what the state-run media tells us, is very weak and frail. His Little Brother and "leader" of the Revolutionary Armed Force, a drunk and insecure little man. Political leaders such as Alarcon and many others have their own demons and are afraid of what is in store for them once the Cuban people, with the continued assistance from the U.S., retake their government and freedom breathes new life in Cuba again.
Pecca un po' di leggerezza, mi sembra, sottovalutando chavez quando dice:
One last note, on the Little Man from Caracas. This fellow is fishing for a Jesse Jackson moment (i.e., similiar to what Jackson did at when MLK was shot) with the Bearded One from Havana. Somehow the Little Man sees himself as the Bearded One's heir apparent. How mistaken he is. Nonetheless, we must not allow it and we must turn up the pressure in Caracas and Zulia and elsewhere in Venezuela, so that if and when that moment comes, the Little Man has no choice but to stay put.
Chavez non ha certo paura degli USA, anzi, la sua politica e' di aperto confronto PROPRIO per rafforzare la sua posizione DI SUCCESSORE DI CASTRO, ed in fondo e' l'unico che ne abbia il carisma; quel che non e' ancora ben chiaro e' come prenda la cosa il vertice castrista, cioe' se lo consideri UNO DEI LORO, oppure un FASTIDIOSO PARVENU, o ancora UN INGOMBRANTE FINANZIATORE che crede di contare qualcosa ma in realta' non vogliono che metta bocca.

El presidente venezolano, Hugo Chávez, afirmó este lunes que intensificará su apoyo al gobierno de Fidel Castro pese a las "amenazas" de Estados Unidos, al que sugirió preparar "un plan de transición para sí mismo, porque en este siglo se acaba el imperio norteamericano", informó EFE.

Chávez respondió así al segundo informe de la Comisión de Asistencia a una Cuba Libre, aprobado el lunes por el presidente estadounidense, George W. Bush, que prevé "desalentar" a terceros países para que no obstruyan "la voluntad del pueblo cubano", en aparente alusión a Venezuela.

"Desde aquí le digo al imperialismo que ahora es cuando Venezuela apoyará la revolución cubana y al pueblo cubano, no habrá imperio, por más poderoso que se crea, que nos desaliente", dijo Chávez en un acto oficial transmitido en directo por radio y televisión.

A juicio del gobernante, "el imperialismo no sólo amenaza a Cuba" con su "plan de transición" política para la Isla, sino que además "amenaza" a Venezuela cuando "dice que se encargarán de 'desalentar' a cualquier tercer país que quiera apoyar a Cuba".

Opinó que el gobierno de Bush hizo público el lunes el plan de transición para Cuba porque "cree que Fidel Castro se va a morir ya".

"Hace poco fui a Cuba (…) más fuerte que nunca lo he visto (a Castro): claro, animado, trabajando como un muchacho (…) cuidado si Fidel Castro les pasa de los 100 años y más de vida, Dios quiera que así sea", afirmó el gobernante venezolano.



Il regime cubano reagisce, per l'appunto, con l'impensabile: minaccia i dissidenti:

Alarcón amenaza disidentes para que no acepten fondos de Washington
El presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón, criticó ayer el nuevo plan de Estados Unidos para acelerar la transición en Cuba y advirtió de que los disidentes que ''conspiren'' con Washington y acepten su financiación tendrán que ``pagar las consecuencias''.

L'argomento di Alarcon e' che in USA non sarebbe ammesso una azione del genere, ma omette di dire che in America esistono milioni di orgaizzazioni democratiche, libere di agire e autofinanziarsi; ancora una volta la perversione della mentalita' castrista non ha limiti:
''Imagínese que alguien en EEUU sea sostenido, entrenado, equipado y asesorado por un gobierno extranjero, eso en sí mismo es un delito, en EEUU es un delito muy grave y se puede pagar con muchos años de prisión, muchos más de los que aquí en Cuba ha seguido nadie'', afirmó durante la entrevista.
Molto piu' dura e diretta Gina Montaner, in "El entierro de Castro":
La Casa Blanca puede elaborar todos los informes que quiera con distintos escenarios posibles y en los aburridísimos plenos Raúl Castro puede jurar que el único digno heredero de su hermano es el Partido Comunista. Por mucha ovación y cierre de filas de la nomenclatura, lo único que queda claro en este culebrón es que Castro se nos muere en cualquier momento y todos (los de aquí y los de allá) ya han empezado a organizar las exequias. Algo impensable hace años en Cuba, donde su persona llegó a alcanzar dimensión de deidad, exenta de los rigores del tiempo y la caducidad. Sin embargo, dentro del almidonado uniforme verde oliva habitan el cuerpo y la mente de un frágil octogenario. Sería una irresponsabilidad dejar para mañana los preparativos de las honras fúnebres.


Anche killcastro e' ferocemente contro: da esiliato, e' strastufo di aspettare e vedere mezze mosse.TOTALLY INEFFECTIVE lo definisce:

Cuban Transition document: getting shittier all the time

You know, no matter how fast you pedal on a stationary bike you ain’t going anyplace. Yes you ARE doing something, but as far as getting to point B … forget it !
And here we have the much awaited transition document part II ( a bit late – we understand , with Iraq, Iran and North Korea , who has time to think about CUBA)