mercoledì, gennaio 05, 2011

Cesare Battisti in Brasile - Ivanaldo Santos, Critica Cultural Blog

Cesare Battisti in Brasile
Come è pubblico ed è stato ampiamente pubblicizzato dai media, l'italiano terrorista Battisti Cesare ha ottenuto l'asilo politico in Brasile. L'asilo è stata ufficialmente concessa dal presidente Lula nel suo ultimo giorno in ufficio, vale a dire 31/12/2010. In pratica questo è stato l'ultimo atto del governo Lula. Si tratta di un atto triste e deplorevole. Da un lato, il governo brasiliano sta violando i trattati internazionali in materia di estradizione di criminali e, dall'altro, apre le porte del Paese a organizzazioni criminali e terroristiche. D'ora in poi qualsiasi criminale e terrorista può venire in Brasile, sostenendo che "persecuzione politica" o ottenere giustificazione legale e di asilo politico. Così, il Brasile potrebbe diventare una sorta di "paradiso per i ladri."

Dobbiamo vedere che da un lato, il governo PARTITO DEI LAVORATORI (PT) sta cercando di compiacere i "fratelli di fede", cioè le fila dei militanti di sinistra e marxisti di tutto il mondo. L'asilo politico concesso a marxista Cesare Battisti dà un messaggio chiaro per l'Internazionale socialista, cioè, "non ti preoccupare, il governo PT li sosterrà in tutto, compresi gli atti illegali". D'altra parte, il governo brasiliano è in una situazione difficile, perché l'asilo politico concesso a Battisti sposare apre un grave precedente. D'ora in poi qualsiasi penale internazionale e del terrorismo può venire in Brasile e chiedere lo stesso trattamento che è stato dato ai cittadini di origine italiana.

La cosa più grave di tutte è che la societa’ brasiliana e’ anestetizzata. L'opposizione, che è ufficialmente guidata dal PSDB, non ha detto nulla, non ha ricorso ai media per denunciare la gravità dell'atto, non ha proposto un disegno di legge per invertire la grave situazione. A loro volta le associazioni di categoria (avvocati, giudici, ecc) hanno appena fiatato. E 'come se il caso di Cesare Battisti non avesse importanza. E 'bene ricordare che paesi come il Brasile, che sostengono criminali internazionali sono visti molto male nella diplomazia internazionale. Basta vedere le sanzioni internazionali che stanno soffrendo oggi paesi come, ad esempio, la Libia e l'Iran, proprio perché hanno o stanno continuando a fornire sostegno alla criminalità internazionale.

Inoltre, come resta la pretesa brasiliano di avere un seggio nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU? Come è la pretesa brasiliana di essere una nazione con influenza politica internazionale? Certamente le nazioni principali del mondo - e non si tratta di imperialismo - non gradiranno l'atteggiamento del governo brasiliano. Per quanto il Brasile sia un paese ben considerata a livello internazionale panorama diplomatico e politico, l'asilo concesso a Battisti potrebbe causare seri problemi di politica di integrazione. D'ora in avanti, chi confidera’ nel Brasile? Proprio il Brasile che dà asilo politico a criminali e terroristi? Forse il governo PT non ha pensato a tutte le conseguenze di dare asilo a Cesare Battisti.

Ivanaldo Santos
Blog: Crítica Cultural
Brasil


http://ivanaldosantos.blogspot.com/2011/01/casare-battisti-no-brasil.html

Supendo post di VN&V: l'incontro Hillary-Hugo


The Chavez show in Brazil

Well, maybe Brazil inaugurated a new president yesterday but in chavistadom the news was of Hillary Clinton shaking hands with Chavez.
Amused Santos, eeked! Clinton, shocked Piñera and Trinidad's "payaso"

Now, a lot of tall tales seem to be sown here and there but form the picture above we can see a few clear things that cannot be hidden, at least to everyone that has a vague idea of what body language stands for.

Santos knows Chavez first hand and he knows how far in his clownishness this one will go to score a point valid at home (Santos also knows that Chavez does not care much anymore about points he may score for the foreign peanut gallery, too much trouble in Caracas to worry about that).  In other words, Santos "been there, done that, hated it" moment is in the past and he is checking out the other three guys.

Hillary is of course the Secretary of State and she has been kissing enough frogs for the past 2 years that she will kiss that one too.  But her face is a poem of surprise and disgust although she recomposes herself real quick.  I was impressed at how quick, by the way.  Whatever it is they say from the right, Hillary clearly looks like the entrapped one in this picture.

Piñera is in shock.  He cannot believe what is going on, and possibly the rudeness that came before the scene and that cameras may have missed.  He looks at the hands, wondering is Clinton will shake it after all.  She will, of course, she has been around the block but we can understand Piñera moment of doubt.

As for the "payaso" according to Spanish Foreign Minister Trinidad (see wikileaks), he is doing his show, oblivious of any ridicule he may encounter.  After all he needs to prove to the world that it is the US that is threatening to break with Chavez and not the other way around.  This is of course solely for at home chavista consumption as outside of Venezuela the dice have rolled long ago.  So he sports a fixed smiling grimace that looks more like the spoiled brat that got away with a nasty trick than the responsible statesman that brought peace to two countries (though that facièsis better seen in other pictures that I will not bother posting).  The left can say whatever it wants, we know better now.

But of the four of them I am sure that Santos had the better moment, as in "see Hillary, I get no respect from you and your stupid democrats and trade unions blocking my FTA treaty with you.  That is what you get in return, bitch!  Deal with him too! Mwahahahahah!"

martedì, gennaio 04, 2011

Perche’ Lula protegge Battisti: MAFIA ROSSA

L’ipocrita domanda che riecheggia in rete in questi giorni non trova una sola risposta sincera, e questa risposta e’ che Lula e Battisti sono componenti della stessa fazione politica: il comunismo.
Per dire la verita’ Lula non aveva nessuna voglia di reggere il gioco a questo assassino, ma fu richiamato all’ordine “compagno” da qualcuno. La storia comincia nell’89...


Quando nell'89 gorbaciov si reco' a Cuba per annunciare la fine dei finanziamenti che avevano tenuto a galla il regime castrista per quasi 40 anni, Fidel non la prese troppo bene, e comincio' sin da allora a preoccuparsi seriamente.


Grazie alle sovvenzioni segrete (sottratte alle necessita’ del popolo cubano) con le quali sin dagli anni 60 avevano fomentato tutti i fuochi guerriglieri di America e Africa, e senza piu' la copertura politica dell'URSS, Castro chiamo' a raccolta tutti i suoi creditori, ufficialmente per studiare il nuovo assetto, in realta' per cercare un altro cane a cui succhiare il sangue pur di non aprire Cuba al mondo (Papa Woytila ci provo nell’86 ottenendo solo pernacchie)


Uno dei foraggiati da Castro era stato Lula da Silva, che aveva ricevuto finanziamente occulti (illegali, in Brasile) sin dagli anni della militanza sindacale, ed essendo ormai in dirittura di lancio per presidenziali del 92 che lo avrebbero visto vincitore, fu lui che si prese carico di convocare tutta la sinistra latinoamericana e organizzare i compagnucci di merende, convocando il primo Foro di San Paolo (Meeting of Left and Anti-imperialist Parties and Organizations of Latin America), al quale parteciparono tutte le organizzzazioni di sinistra, chiamate a raccolta dal dittatore cubano. (1990)



E quando dico tutte, intendo TUTTE, dal fonte Farabundo Marti del Salvador alle FARC colombiane, ai tupamaros, ai piquteros argentini, via via sino a comprendere piu di 100 organizzazioni legali e illegali.

Ora, nella logica della sinistra internazionale, tutti i metodi sono buoni per prendere il potere, ma soprattutti sono buoni STRATUTTI i metodi per conservarlo, ed uno degli elementi basilari per la strategia rossa e’ proprio lo stringere legami LEGALI e ILLEGALI con le organizzazioni, per essere da una parte inattaccabile dall’opinione pubblica, spalleggiandosi l’un l’altro nei vari organismi internazionali per evitare le condanne, e dall’altra ben sicuro di poterle ricattare accumulando complicita’ ideologiche (ricordo che lui e’ il sommo sacerdote del comunismo, verbo, interprete e unico oracolo della religione dell’odio da lui creata, il CASTRIANESIMO) e prebende.


Il foro di San Paolo (FSP), contrariamente a similari riunioni internazionali, riusci’ veramente a tessere una alleanza continentale, sino a raggiungere oggi nel 2010 un congruissimo numero di Nazioni governate da rappresentanti di quella alleanza: Brasile, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua e molti altri (vedi wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/File:Sao_Paulo_Forum_Members.svg)

Ma quasi immediatamente il FSP entro’ in una ambigua semiclandestinita’ vista la impresentabilita’ di molti dei suoi componenti,  e quella affrettata riunione di San Paolo e’ restata l’unica comparsa di alto livello, seguita da riunioni minori sino ai giorno nostri.


A parte le riunioni ufficiali, ben altra rilevanza assumono i frequenti viaggi che i vari mandatari al governo effettuano a Cuba, territorio nel quale si puo’ essere ragionevolmente desumere di essere al sicuro da orecchie indiscrete: Lula, Ortega, Chavez, Kirchner, Morales, Correa, tutti corrono a La Habana alla vigilia di qualche avvenimento cruciale (elezioni, colpi di stato, attacchi agli USA, votazioni internazionali, etc) senza trascurare gli affari sporchi, naturalmente, che, come attestano le rivelazioni giornalistiche, costituiscono la linfa vitale dei rapporti di Cuba con i suoi affiliati: la valigia di Antonini, i sovvenzionamenti di Cuba a Lula, i megadenari venezuelani a Bolivia, Nicaragua, Argentina, etc.

Il Brasile entra in scena nel 2004, quando la giustizia italiana rinnovo’ la richiesta di estradizione dalla Francia, che con la presidenza Sarkosy aveva buttato a mare la “dottrina Mitterand”, che aveva  protetto per qualche decennio terroristi di mezzo mondo, costringendo Battisti alla fuga. Dove? in Brasile, dove Carla’ e i suoi accoliti gli avevano trovato rifugio, come riportano le cronache di palazzo.
(Per Carla', utilizzerei le parole dello scomparso presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, che, rispondendo ad una sua battuta a “Che tempo che fa”, nella quale affermava di “essere felice di essere francese” , affermo’ “Noi invece siamo felici che lei non sia più italiana”.)


Sulla Battisti e Carla girano due leggende nere: la prima che vuole che Carla’ abbia convinto Lula a non far estradare Battisti  e Sarko ad autorizzare una azione segreta dei servizi francesi, che avrebbero organizzato e garantito la fuga. La seconda che in cambio della protezione a Battisti, Carla abbia spuntato un contratto favoloso per la vendita di armi francesi al Brasile (peraltro poi saltato)

Fatto sta che subito prima (marzo 2009) della decisione di non estradare Battisti (luglio 2009) Carla abbia accompagnato Sarko a Brasilia, dove e’ stata acclamata come una regina. Carla aveva gia’ “colpito” in Brasile intervenendo per evitare l’estradizione della Petrella, altra terrorista ricercata.

La palla passo’ dunque a Lula, che fedelle alla linea e ai suoi “compagnucci di merende” rossi, avrebbe dovuto annunciare la non-estradizione gia’ da qualche tempo, se non altro per risparmiare al povero terrorista la brutale esperienza del carcere brasiliano.



Ma due incresciosi fatti hanno ritardato fino all’ultimo la decisione, troppo scottante per lasciarla alla sua “delfina” Roussef (un’altra “guerrigliera marxista non pentita, e dunque compagnuccia di militanza di Battisti): il primo riguardo’ due pugili cubani, che approfittando di un campionato in Brasile, disertarono; Lula non si pose neanche lo scrupolo, i due gli erano stati richiesti direttamente da Castro, e i due poveretti vennero riconsegnati ai boia castristi. il caso fece talmente rumore

Il secondo quando, nell’imminenza di un viaggio di Berlusconi, si rimando’ l’annuncio, inutilmente, perche’ il viaggio fu cancellato (indiscrezioni riportano che Berlusca si rifiuto’ proprio per la posizione brasiliana su Batisti)

Ed e’ cosi’ che, arrivato in prossimita’ della data di abbandono del potere, Lula getta la maschera, e piuttosto che consegnare uno dei suoi, decide di pisciare in testa a Napolitano, Berlusconi e tutti noi italiani.



Stronzetta mossa, perche’ all’ultimo giorno.
Vigliacca mossa, perche’ dietro il riparo del Consiglio supremo.
Illegale mossa, perche’ un assassino e’ un assassino, anche se comunista.



Ma non e’ finita qui: altre pisciate in testa ci aspettano, La Roussef, ancora di piu’, si terra’ l’assassino.