sabato, luglio 22, 2006

Support a family friendly Cuba policy - Killcastro

Killcastro "ha sempre difeso il diritto della famiglia cubana a non essere divisa ne da kasstro ne dai questi politici cubani-americani che non capiscono un tubo di come funziona la famiglia nell'isola" ritenendo inoltre che "i viaggi a Cuba di persone di diversi paesi fa molto di piu' contro la tirania di kasstro che queste maledette restrizioni che colpiscono solamente il cubano qualunque" (ieri avevo erroneamente attribuito il post a Babalu, chiedo scusa).



A QUESTE STESSE conclusioni sembra essere arrivato l'Herald che prende posizione sulla faccenda delle restrizioni di viaggio agli americani, e dichiara che i viaggi verso cuba incoraggiano la transizione verso la democrazia.

La misura e' dolorosissima, perche effettivamente divide le famiglie,ma finora era giustificata dalla versione che ogni dollaro portato a Cuba prolungava la vita della dittatura.

Ma e' ormai tempo di rendersi conto che Cuba e' riuscita da evadere da questa logica per mezzo di Chavez, che le ha aperto non solo il suo portafoglio, ma anche la via dei commerci.

Cosi' non resta che tentare la altra soluzione, quella che dice che piu' turisti viaggiano, piu' cubani entrano in contato con il mondo, piu' il mondo entra in contatto con Cuba, e cio' nonostante il regime tenti di dirottare i turisti sui cayos e tenerli lontani dalla gente.

E' pero anche vero che tutto cio' e' una favola, perche' Castro non permettera' mai che cio' avvenga...

New Herald arriva finalmente a questa conclusione da temposostenuta con coraggio da Killcastro, da cui ho ripreso l'argomento di Charlie Bravo QUI

MiamiHerald.com | 07/20/2006 | Support a family friendly Cuba policy:
Support a family friendly Cuba policy
OUR OPINION: U.S. TRAVEL ENCOURAGES TRANSITION TO DEMOCRACY

Give President Bush's Commission for Assistance to a Free Cuba an ''A'' for effort. The administration's well-intentioned plan to promote Cuba's democratic transition acknowledges that Cubans themselves are best positioned to determine their post-Castro destiny. Yet the commission's failure to push for fewer U.S. sanctions -- on travel, remittances and parcels to Cuba -- is a glaring omission.

Dividing families

The commission's report, an update of a similar 2004 effort, will boost U.S. support -- via groups outside of Cuba -- to the island's pro-democracy groups to $80 million over two years. Funding will expand the reach of uncensored news coming into and out of the island. The report also offers generous support to a Cuban pro-democracy transition government. This is all well and good.

But the commission left unchanged family-unfriendly sanctions in effect since 2004. Those sanctions run counter to the commission's goals of breaking Cuba's information blockade and fostering reconciliation among Cubans on and off the island. The sanctions divide families, which is what the dictatorship has done for 47 years. U.S. policy shouldn't add to that travesty."