giovedì, luglio 26, 2007

Today's Tomás Estrada-Palma Message: Information Warriors Wanted

Absolutely amazing.
Tomas must an example for us, his talent a natural one, his thinking original and dedicated, his work ever evolving and constant.

Please check his video-message.
Bravo, Tomas.



Today's Tomás Estrada-Palma Message: Information Warriors Wanted

Raul apre al PROSSIMO PRESIDENTE USA: ramo di ulivo avvelenato

Asha scrive:
La faccia come il culo.
Come se l'accettazione di questo "ramo di ulivo avvelenato" non significasse l'accettazione della SUCCESSIONE AL TRONO cubano DEL FRATELLO DI UN DITTATORE; e per dipiu' accusato di essere un ASSASSINO (fucilazioni, Hermanos al rescate) dettagli che NESSUN oppositore al regime e' disposto a mettere da parte.

“Se la nuova amministrazione degli Stati Uniti metterà da parte l’arroganza e dialogherà in un modo civile, daremo loro il benvenuto.

Se non lo faranno, siamo preparati ad altri cinquant’anni di confronto”, ha detto Raul, tra bandiere cubane e sostenitori esultanti.

La questione normalmente dovrebbe essere "cosa e' meglio per il popolo cubano?".
Ma nel caso di Cuba non e' cosi' semplice, principalmente perche' il popolo cubano non ha modo di esprimersi liberamente, ne' per mezzo di elezioni, ne' permettendo alle voci dissidenti di aprire bocca.

Una ipotetica e alquanto improbabile "normalizzazione" della posizione di Cuba significherebbe certamente il termine dell'asfissia da embargo, ma il beneficiario non sarebbe il popolo cubano, per il quale continuerebbe l'embargo interno, ma il regime, che avrebbe modo di consolidare la propria posizione, godendo di un riconoscimento ufficiale.

Quanto sia probabile che una QUALSIASI nuova amministrazione accetti una cosa del genere e' tutto da vedere.

Sta di fatto che l'attuale amministrazione, che non e' in realta' la destinataria del messaggio, ha risposto immediatamente con un netto diniego, condito dall'ironico commento del portavoce del Dipartimento di Stato, Sean McCormack. “L’unico dialogo reale del quale lui ha bisogno, è quello con il popolo cubano”.

Una cosa e' chiara: l'offerta e' costruita in modo da essere sicuramente rigettata, per il semplice motivo che l'unica proposta che l'amministrazione BUSH DOVREBBE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE sarebbe una offerta di apertura INTERNA, la quale pero significherebbe nient'altro che la fine dell'attuale regime, mentre una accettazione da parte americana, seppure "comoda all'amministrazione", vorrebbe dire buttare a mare quarant'anni di feroce inimicizia, e soprattutto senza nessun beneficio "democratico" verso il popolo cubano, una posizione moralmente inaccettabile per qualunque governo.

E allora, quale e' la strategia di fondo, e cosa implica questa mossa tattica di una falsa apertura?

Significa senz'altro che il regime non molla, anzi, si arrocca ancora di piu', sperando che la mossa apra la strada a piu' vaste simpatie verso il regime, e dunque permetta ancora di tirare avanti fino a che le riserve di greggio cubane non vengano dichiarate "sfruttabili", ovvero un lasso di tempo di tre-cinque anni.

Nel frattempo si sopravvive con i sotto e sopra banco di chavez, che continua a pompare denaro, soprattutto grazie alle percentuali sui mille "affari" che gli ha procurato l'Avana, un rinnovato interesse cinese, anche se molto discreto, e gli altri mille "inventos" che uno stato cubano chulo e prepotente riesce a "svoltare" quasi dia a dia.

Il cavallo DI TROIA-CHAVEZ, nel frattempo, ammaestrato, infiltrato e usato dai castristi, lavoro a tutti i livelli per demolire ai fianchi l'isolamento cubano, attraverso le aperture della INSULZA-OEA, della fottuta ALBA, degli appalti in latinoamerica, le missioni mediche e educazionali, della guerra mediatica e via dicendo,

Anche se la fase REVOLUCION BONITA del regime chavista e' ormai acqua passata, e la nuova fase CHAVISMO O MUERTE mostra i suoi sinistri risvolti, che includono l'iran, l'unico vero alleato che si sia guadagnato, i 18 mesi di strapoteri, l'elezione indefinita, la persecuzione a RCTV e GLOBOVISION, etc etc, il controllo di internet, del cambio del dollaro, dei passaporti, etc etc, una vera e propria cubanizzazione.

Continua senz'altro comunque il trend per cui SE CROLLA CHAVEZ CROLLA CASTRO, mentre non e' dato il contrario, essendo chavez immensamente piu' ricco (in proporzione) di Cuba.

Conclusione:
La FALSA APERTURA contribuira' forse a guadagnare qualche appoggio esterno in piu' a Cuba, ma non produrra' altro effetto se non inacidire di piu' la frattura con gli USA, cosa che va benissimo per chi vuole guadagnare tempo, e sfinisce chi spera in un cambiamento.

Come sempre, tutto e' in mano al popolo cubano, che pero' fino ad ora ha dimostrato una assoluta inadeguatezza a pensare con la propria testa e a guadagnarsi la liberta'. C'e' chi dice che non la vogliono, c'e' chi dice che non ce la fanno neanche a pensarla.

Oppure, come sosteniamo noi, si va confermando la diabolica capacita' di castro e della sua banda di gangsters di sottomettere ferreamente una intera nazione, per 50 anni. La qual cosa si presta a essere letta nella maniera diametralmente opposta: questi figli di puttana hanno davvero tenuto testa al mondo, impunemente, per 50 anni.

Shit!



CUBA, RAUL CASTRO: PRONTI A DIALOGO CON PROSSIMO PRESIDENTE USA
Il capo Stato ad interim apre 54esima giornata della rivoluzione
postato 2 ore fa da APCOM
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Camaguey (Cuba), 26 lug. (Apcom) - Il presidente ad interim di Cuba Raul Castro ha affermato oggi di esser pronto a trattare con il capo di Stato americano che sarà eletto nel 2008, con l'obiettivo di normalizzare i rapporti tra l'isola caraibica e gli Stati Uniti.

Il fratello del 'lider maximo' Fidel Castro ha parlato di fronte a circa 100mila persone nella città di Camaguey, in occasione della cinquantaquattresima "giornata della rivoluzione". "La nuova amministrazione degli Stati Uniti - ha affermato il presidente ad interim, al potere dal luglio scorso - dovrà decidere se perseverare in una politica assurda, illegale e infruttuosa contro Cuba, oppure accettare il ramo d'ulivo che le abbiamo teso" lo scorso 2 dicembre.

Il riferimento è a un discorso pronunciato dallo stesso Raul all'Avana. In occasione di una parata delle forze armate, il capo di Stato aveva sottolineato "la disponibilità a risolvere per via negoziale il contenzioso tra Cuba e gli Stati Uniti".

Se le autorità americane metteranno da parte il proprio senso di onnipotenza e decideranno di discutere in modo civile - ha chiarito oggi Raul - saranno le benvenute".

La piazza centrale di Camaguey, un capoluogo provinciale a sud-est dell'Avana, oggi è colma di sostenitori del governo. All'anniversario dell'assalto rivoluzionario alla caserma Moncada non partecipa Fidel, costretto a lasciare il potere a causa di problemi di salute.

Sottoposto nell'ultimo anno a diversi interventi chirurgici per problemi intestinali, l'ottantunenne storico comandante dei 'barbudos' ha di recente pubblicato una serie di articoli e saggi. Nonostante le sue condizioni di salute sembrino migliorare, tuttavia, dallo scorso luglio non è mai apparso in pubblico. Tradizionalmente è Fidel ha pronunciare i discorsi più importanti della "giornata della rivoluzione".

In alcune interviste, suo fratello Raul è sembrato esprimere un atteggiamento di prudente apertura nei confronti dell'amministrazione statunitense. Da circa 45 anni, Washington applica nei confronti di Cuba un embargo che penalizza in modo significativo l'economia dell'isola a guida socialista.

venerdì, luglio 20, 2007

OPERACION CABAÑA - Oswaldo Yanez

OPERACION CABAÑA.

La operación cabaña tiene como objetivo principal colocar en el poder a gobiernos que apoyen a la revolución cubana para ayudarla a sobrevivir a la muerte de su creador.

El sueño de Castro y Guevara de implantar, en el área geoestratégica de influencia a gobiernos que puedan ser manejados a su antojo, devino en realidad con la ascensión al poder de Hugo Chavez Frías que ha puesto a disposición de la tiranía los fondos necesarios para perpetuar en el poder a los partidarios de los ideales de la revolución. Algunas exitosas operaciones como Bolivia y Ecuador se celebraron, pero también se encajaron dolorosas derrotas como en México y en Perú, no obstante se sigue trabajando para subvertir la situación.

Para asegurarse el poder en Cuba hacen falta recursos económicos para que el ejército, que es el único garante para la conservación de la tiranía cubana a través del brazo ejecutor del Minint, disponga de los fondos necesarios para poder seguir repartiendo entre sus filas las prebendas que aseguran la fidelidad. Al PCC también le caen suculentas migajas de la mesa del rico, pero solo a sus estratos más altos.

La estrategia para perpetuar el poder de Chavez Frías en Venezuela pasa por ejecutar los cambios necesarios, convenientemente disfrazados por un falaz halo democrático y el presunto beneficio del pueblo, en la constitución bolivariana que permitiría de facto un mandato ilimitado del admirador de Castro.

Los disímiles asesores cubanos en el terreno y dentro de la isla llevan acabo un trabajo constante de entrenamiento y de adoctrinamiento de los agentes que se encargarán de conseguir los objetivos secundarios que permiten obtener el objetivo primario.

Objetivos secundarios :

-O1. Control efectivo de las fuerzas armadas, los cuerpos policiales y servicios de información.

-O2. Desaparición de los medios de comunicación contrarios a los objetivos revolucionarios.

-O3. Desarrollar en la calle un ambiente efectivo de lucha de clases.

-O4. Satanización de los logros imperialistas, de sus opiniones y quienes los apoyen.

-O5. Establecimiento de grupos civiles de apoyo con y sin armas.

-O6. Desarrollo de redes para la obtención de fondos opacos para la financiación del proyecto.

-O7. Campaña de información mundial para defender los presuntos logros conseguidos.

-O8. Control de los medios productivos de los recursos económicos del país.

-O9. Establecimiento de un supuesto marco legal que disfrace el recorte de la libertad y de la democracia.

En cuanto a Venezuela podemos afirmar sin dudar que:

-El O1 está prácticamente asegurado pues se han removido de sus puestos a todos los sospechosos de no dispensar un apoyo sin condiciones a la revolución.

-En el O2 se dio un gran paso, a un coste insospechado, con el cierre de Radio Caracas Televisión, el objetivo no está conseguido pues hay todavía medios que no acatan las instrucciones al pie de la letra que es lo que realmente se busca. La reacción popular y la emisión por satélite y cable del canal han puesto de manifiesto el fracaso de la estrategia.

En la red de redes los hackers venezolanos y los chicos de Ramiro Valdés están librando una gran batalla contra los partidarios de la libertad de prensa, el control absoluto de Internet, como ocurre en la Isla, es el objetivo pretendido y no se cejará en esta batalla hasta conseguirlo. Estas batallas son dos de las más decisivas en el conjunto de todas las acciones.

-El O3 lleva camino de ser conseguido pues la tolerancia con los grupos afines al chavismo y sus constantes atropellos hacen que el clima de inseguridad se respire a bocanadas en las calles, ni siquiera en el interior de una sucursal bancaria puede estar uno seguro de no ser atracado. Con esto se está consiguiendo que las clases medias y fundamentalmente los opositores abandonen en una auténtica desbandada el país.

-El O4 se viene llevando a cabo hace tiempo con dispares resultados pues los venezolanos conocen las ventajas vivir en una sociedad de consumo y son muy remisos a abandonar el bienestar que produce disfrutar de las ventajas que conlleva usar en el día a día productos de la sociedad consumista que se pretenden satanizar.

-El O5 se ha consolidado en los barrios marginales de Caracas en los que a base de petrodólares se mantienen a esos grupos a la orden a base de darles un pez todos los días y nunca enseñarles a pescar y mucho menos la posibilidad de comprar una caña para hacerlo. Los desmanes de los denominados paracas en todas las provincias que bajo amenazas de muerte y con asesinatos incluidos están despojando a los terratenientes de sus fincas para poder apropiarse del terreno necesario que de base económica a sus desmanes y que habitualmente se convierten en terrenos yermos al poco tiempo pues los paracas no hacen sino proveerse de mano de obra a la fuerza para poder obtener un mínimo de producción para justificar su actuación. Es en estas fincas donde se establecen sus bases.

-En cuanto al O6, podemos decir tristemente que los agentes cubanos y venezolanos han construido un intenso entramado que controla, gracias a los vínculos estrechísimos con las FARC colombianas, un porcentaje altísimo del negocio de la droga y que proporciona los recursos económicos necesarios para financiar la mayoría de las actuaciones necesarias para conseguir los objetivos pretendidos. Venezuela es ya la principal salida de la cocaína exportada de Bolivia y Colombia que acaba su trayecto en las costas españolas y portuguesas. Los últimos decomisos de grandes alijos se han producido sobre navíos que provenían de los puertos venezolanos.

Otras vías de financiación provienen del tráfico de personas y del siempre lucrativo comercio de armas.

-El O7 es una constante huida hacia delante pues el éxito de los desmanes que vocea el presidente venezolano y las reflexiones del Uno no son precisamente grandes y en buena parte del mundo se tiene constancia de que la revolución cubana está exhalando sus últimos estertores y de que con el tiempo el pueblo venezolano conseguirá librarse del abrazo bolivariano. Esta lucha es una batalla que se está librando y si los amantes de la democracia y de la libertad confían en que esta se imponga por sí misma descubrirán demasiado tarde que perdieron la guerra.

-El O8 está prácticamente conseguido y las multinacionales extranjeras saben que si no tragan con las leoninas condiciones impuestas por el gorila rojo deben empacar y salir por piernas del país pues corren incluso riesgo de ser encarcelados por orden directa del bolivariano insaciable.

-El O9 está siendo ultimado por los asesores cubanos y los parlamentarios venezolanos y pronto se aprobará una nueva constitución que basándose en la falsa defensa de un pueblo supuestamente indefenso proveerá a Chavez Frías del poder ilimitado que necesita para terminar con el proyecto en su país y ponerse a trabajar en la Federación Bolivariana Americana que englobaría a todas la repúblicas del continente americano que sucumbieran a los cantos de sirena populistas para que la revolución cubana y bolivariana se adueñaran del continente.

Si todas estas medidas no resultan efectivas para la consecución de los objetivos, siempre se puede recurrir al recurso de la retórica de guerra usada siempre por Castro que serviría de pretexto para una completa depuración de los disidentes venezolanos que no aceptan que su patria se convierta en una mala copia de Cuba, recurriendo a operaciones falsas de ataques de guerrillas y de terrorismo para poder justificar los desmanes que se cometerían, fusil en mano.

Mientras tanto, Chavez compra armas sin medida, incluso la patente del AK para poder fabricarlo, pues los planes contemplan incluso que si fuera preciso el ejército cubano y el venezolano intervendrían para sofocar las posibles revueltas que se podrían producir en los países que fueran cayendo en la influencia de la retórica revolucionaria para defenderse del ataque de los imperialistas, denominación que emplean con todo aquel que disiente de sus postulados.

Si son capaces de abstraer estas actuaciones a Bolivia y Ecuador se darán cuenta que con las excepciones propias de cada país el patrón es casi calcado, se intentarán dar los pasos para que las cuatro naciones se unan en la federación; esto tardará algún tiempo pues para poder hacerlo hay que disfrazar muy bien la independencia propia de cada país para evitar que los ciudadanos que todavía pudieran alzaran la voz ante este atropello a los derechos individuales lo hicieran con razón, la cual pretenden hurtar con esta taimada estrategia.

Los principios revolucionarios basados fundamentalmente en la lucha de clases llevan tiempo propagándose con éxito entre determinados grupos del continente americano y entre los principios hay siempre un denominador común, aprobar, como propugnaba el terrorista Ernesto Guevara, la violencia como recurso válido para la consecución de los objetivos.

Son tres las principales vías empleadas por los revolucionarios cubanos para divulgar estos principios a través de los agentes entrenados a tal efecto: los sindicatos obreros, los médicos internacionalistas y los educadores revolucionarios.

Los sindicatos están teniendo una exitosa lucha en el Perú en el que están consiguiendo la necesaria desestabilización de la nación para poder propugnar a Ollanta Moisés Humala Tasso como el único salvador de la situación, este personaje está bajo total control y asesoramiento cubano.

El último acuerdo para implantar el sistema de alfabetización cubano en Panamá, pretende, en base al adoctrinamiento que se conseguirá de las clases más desfavorecidas, crear el caldo de cultivo necesario para desestabilizar al gobierno panameño y postular a un candidato aleccionado y manejado por la revolución. Los niños aprenderán a admirar a Castro y a Guevara, dos asesinos de masas.

El movimiento de los sintierra, muy extendido en Brasil, puede y será usado contra el poder establecido para subvertir el gobierno actual; este movimiento se está asentando en Paraguay y Uruguay con asesores cubanos en el terreno que están desarrollando una campaña de información sobre los presuntos crímenes contra ellos para justificar en un futuro próximo que estos se armen para matar en legítima defensa. Serán los preludios al desarrollo de movimientos populistas como el boliviano.

En México el principal líder de la oposición es asesorado asiduamente por agentes cubanos que fueron los artífices de la estrategia del doble gobierno que tenía como fin subvertir los últimos resultados electorales y que casi consiguieron.

Los mapuches de Chile y Argentina son el germen de crecimiento más propicio para intentar extender los movimientos desestabilizadores en los dos países. No obstante, la presencia entre los piqueteros argentinos de asesores cubanos es bien conocida en el país.

En Colombia las FARC se encargan de la necesaria desestabilización a base del terror que tiene como único objetivo derribar al gobierno legítimo del poder; sus conexiones con la tiranía cubana son harto conocidas por todos, el mismo canciller está refugiado en la Isla.

Este trabajo por parte de la revolución cubana, apoyado en los servicios de información cubanos, se lleva realizando por largo tiempo y se considera que el momento para ir ejecutando los planes es el idóneo pues los de la orilla de enfrente están muy ocupados con la guerra asimétrica contra el terrorismo yihadista para poder dedicar los recursos necesarios para poder impedir el desarrollo y ejecución de los planes previstos.

Como ven el panorama es desolador, la democracia y libertad de los americanos pueden ser extraídas de raiz por los partidarios de un tirano que nunca ha dudado que la violencia es un medio legítimo para imponer sus ideales. Si nadie lo remedia el disfraz del populismo como democracia acabará con las libertades individuales en América, el fascismo del nacional socialismo alemán de Hitler comenzó de manera analoga.

Estas circunstancias ponen de relevancia que la implantación de la democracia y de la libertad en Cuba es una necesidad no solo para todos los cubanos, sino para todos los demócratas del mundo, los partidarios del dialogo siguen siendo engañados por la tiranía y a los únicos que no pueden engañar, a los disidentes que han padecido su represión durante lustros, no se les va a tomar en cuenta sino para expulsarlos de su propia patria o encarcelarlos hasta que depongan su actitud.

Queda pues patente la necesidad de una postura firme de la comunidad internacional ante la tiranía revolucionaria y un apoyo sin fisuras a la disidencia pacífica apoyando la unánime petición que se hizo en el documento Unidad por la Libertad, exigiendo al régimen que libere inmediata e incondicionalmente a los injustamente encarcelados.

Mientras ustedes contemplan el devenir de la historia, los cubanos sufren la falta de libertades y las carencias inherentes a todos los regímenes totalitarios y en los foros internacionales faltan los redaños necesario para mandar un mensaje claro a los herederos del tirano: o democracia y libertad o afronten las consecuencias...

Oderunt peccare boni virtutis amore, oderunt peccare mali formidine poena.

Se abstienen de pecar los buenos por amor a la virtud, los malos por temor a la pena. Ovidio. Publius Ovidius Naso, (43 a.C.-17 d.C.).

Oswaldo Yañez.

Ciudad de La Habana.

A dieciséis de julio del año de la inminente Libertad para todos los Cubanos.