Una delle differenze maggiori che percepisco con l'anticastrismo cubano-americano e' l'ignoranza, la non frequentazione, la non conosciutezza della emntalita, della ideologia e della prassi comunista.
Noi italiani, divisi a meta' tra i poli, abbiamo da sempre convissuto con fratelli comunisti, padri trozkysti, cugini potoppini, fratelli radicali, etc, imparando a distinguere tra varie forme di -ismi, e in una certa maniera a conoscerle meglio.
E' dunque fondamentalmente una buona regola leggere e conoscere quello che "loro" dicono di Fidel e della rivoluzione, interpretrando tra le righe le affermazioni e traducendo da una ideologia all'altra le enigmatiche espressioni come "fraccionalismo", o in definitiva tutte le apparentemente insignificanti sfumature del rosso.
Da questo articolo risulta evidente una cosa: che loro "sanno".
Sanno le porcherie che deve fare un regime comunista per tenersi al potere.
Sanno le machcinazioni, i soprusi, le finte verita, le bugie, le ipocrisie che devono mettersi in piedi.
Sanno il sangue e il costo per un paese.
Sanno che e' una lotta costante per tenersi al potere, e che la tendenza naturale del popolo e' a liberarsi da questo giogo.
E sanno anche che devono essere completamente spietati, insensibili, cinici e ruthless per continuare a tenersi nel potere, condizione praticmante unica per il "supposto" triunfo de la revolucion.
Lo sanno i quadri, lo sanno i gironalisti amici e compiacenti, lo sanno i partiti all'estero, lo sanno tutti quelli che attingono dalla vacca comunista la loro fonte di vita, il loro sostentamento, il loro stipendio, oltre che le loro "coperture" idologiche"
E per questo fanno schifo.
Perche' loro "sanno" e si approfittano di u popolo che scientificamente viene manipolato e tenuto nel frullatore rivoluzionario, con gli slogan nele orecchie.
Da leggere dunque questo pezzo, per ricordare da dove vengono e dove vanno: dal niente verso il niente.
LA NUEVA CUBA