mercoledì, dicembre 13, 2006

La victoria de Chávez y la sucesión en Cuba

L'analisi e'purtroppo corretta, a mio modo di vedere,
specialmente qui:
“La elección de Chávez resultó clave”, dijo un diplomático europeo. “Cuba ahora estará al menos parcialmente protegida de lo que ocurre fuera del país, mientras se produce la sucesión”.
Traducendo: bruttissime notizie.
A questo punto, se ft coglie correttamente il mood della cupola habanera,
la china e' accavallata, ovvero ha due piedi in due staffe, se non in tre-quattro-dieci (veramente, a roma "accavallato" nel gergo coatto significa "con la baiaffa", cioe' con la pistola, armato).

1 chavez
Che lo ami o lo odi, chavez e' un partner a 360°, se non a 720, ereditado da fidel.
Alcuni, tra cui io, si sono meravigliati che, finche' abbia potuto, fidel non abbia ufficialmente affidato cuba a chavez. Forse lo fara' nel testamento, lasciando le se volonta' politico-strategiche (quelle pubbliche).
Che sia una colonna, lo aveva detto fifo, che abbia dimostrato di esserlo, un socio fidabile, e' nei fatti. Inoltre guida una cordata che, seppure inizialmente creata da la habana, oggi lo considera il vero leader: e' l'eredita' di castro che entra in gioco, adattata pero' ad un personalissimo carisma.

2 cina
Anche ammesso che la cina non voglia entrare con i piedi nel piatto nel cortile caraibico americano, ci entra con le scarpe e le calzette, letteralmente. Ovvero, in ogni caso pesta i piedi agli americani.
E paradossalmente, su questo livello inconfessabile di antiamericanismo, il regime cinese e' allineatissimo con "la china", cioe' raul, sospetto molto piu' di quello che appare pubblicamente.

3 petrolio
Anche se non esistesse, al largo di cuba, qualcuno ci crederebbe lo stesso, perche' e' logico e plausibile.
Con i brasiliani (perforazioni profonde), o con i cinesi o i canadesi ci si puo' arrivare?
Forse, bisogna vedere cosa ne dicono gli americani.


Ci sono poi altre questioni in ballo

4 il desembargo
Il desembargo potrebbe essere la contropartita per l'apertura alle partnership con gli americani? Non so, non riesco a capire quanto gli usa siano "conditio sine qua non".
E i castro vogliono davvero il desembargo?
Oppure qualcuno (il popolo, ramiro) sono in grado di premere verso di cio?
Il "cubano da pie" lo vuole?
(enigmatica l'analisi di José Hugo Fernández "Desencabuyemos este trompo" en cubaencuentro, publiado en baracutey)

5 gli usa
tutti concordano a dire che usa e' distratto, che cuba e' una rogna, che accetterebbero qualsiasi cosa pur di evitare ripercussioni, che una invasione non e' manco in questione.
pochi (l'esilio) sperano ancora che qualsiasi amministrazione faccia qualcosa di piu' di quello che ha fatto e fa: di certo pero i democratici sono infiltrati da amici del barba, cosa che fara' certamente stringere le fila all'esilio intorno ai repubblicani. Eppure le cose sono cambiate leggermente, con la successione castrista: Raul sara' sempre un illeggittimo, perche' frutto di una successione arbitraria; e' vero che fifo se ne e' sempre impipato di qualsiasi "convenzione", ma certamente raul, per poter trattare, deve essere in qualche modo "sdoganato"; faranno i democratici una cosa del genere? io ne dubito: se c'erano resistenze su fidel, figuriamoci con raul; in questo caso l'apertura di raul agli usa nel discorso del 2 dicembre appare in una diversa ottica.

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Le cose dette fin qui sembrerebbero contraddire le idee di killcastro, che percepiscono un bel "push" perche' si tratti con washington.

Nell'analisi di FT questa componente e' assente, invece, e le elezioni venezuelano sembrano essere il punto di svolta della situazione: pa'lante, come nei piani.

Perche' non scordiamoci che dei piani precisi erano stati fatti da fidel e chavez; l'alleanza nell'apoderamento di latinoamerica e' fifty-fifty, cioe' tu vai col tuo petrolio, le tua carabattole, noi prendiamo l'appalto dei rep, della sicurezza, della porpaganda, i servizi segreti, la cedulazione, etc: soci in affari, insomma, identificano il pollo, se lo lavorano ai fianchi, e quando cade il governo, il frutto e' maturo, e il franchising castro chavista puo' cominciare a comerselo da dentro.

Le mie conclusioni:
nessuna.
Grazie all'eccellente Ya No Mas per il puntamento

La victoria de Chávez y la sucesión en Cuba
Monday, December 11, 2006

MARC FRANK - Financial Times
Publicado en Diario Hoy, Rep. Dominicana
Blogged by YaNoMas