Vittime e strumenti della propaganda nazista di Hamas | ![]() | ![]() | ![]() |
Scritto da JimMomo | |
venerdì 23 gennaio 2009 | |
![]() ... Per chi l'ha sempre saputo non fa un grande effetto il bel reportage di Lorenzo Cremonesi, ieri sul Corriere della Sera, che si è preso la briga di andare a verificare le cifre diffuse da Hamas e ha raccolto le tragiche testimonianze degli abitanti della Striscia di Gaza sulla loro lotta per non farsi usare come "scudi umani" dai miliziani di Hamas. «Volevano che sparassero sulle nostre case per accusarli poi di crimini di guerra». «E' stato difficile raccogliere queste testimonianze», scrive il giornalista del Corriere: «Chi racconta una versione diversa dalla narrativa imposta dalla "muhamawa" (la resistenza) è automaticamente un "amil", un collaborazionista e rischia la vita». Ma i pochi che parlano «forniscono dettagli ben circostanziati». «Un altro dato che sta emergendo sempre più evidente visitando cliniche, ospedali e le famiglie delle vittime del fuoco israeliano», è che in realtà i morti potrebbero essere molti meno dei 1.300 denunciati dagli uomini di Hamas e dai funzionari dell'Onu e della Croce Rossa locale. E' «sufficiente visitare qualche ospedale per capire che i conti non tornano - aggiunge Cremonesi - molti letti sono liberi». Potrebbe venir fuori un altro scandalo come nel 2002 a Jenin. «I morti potrebbero essere non più di 500 o 600. Per lo più ragazzi tra i 17 e 23 anni reclutati tra le fila di Hamas che li ha mandati letteralmente al massacro», dice un medico dell'ospedale Shifah. Un dato confermato anche dai giornalisti locali: «Lo abbiamo già segnalato ai capi di Hamas. Perché insistono nel gonfiare le cifre delle vittime? Strano tra l'altro che le organizzazioni non governative, anche occidentali, le riportino senza verifica. Alla fine la verità potrebbe venire a galla. E potrebbe essere come a Jenin nel 2002. Inizialmente si parlò di 1.500 morti. Poi venne fuori che erano solo 54, di cui almeno 45 guerriglieri caduti combattendo». Infine, sfatiamo un altro luogo comune che abbiamo sentito ripetere durante la guerra. Non è vero che i giornalisti non potevano andare a Gaza. Non potevano andarci scortati dalla truppe israeliane e attraverso i confini israeliani, ma perché i pigroni non se la sono sentita di farsi invitare da Hamas? |