venerdì, marzo 28, 2008

I cellulari a Cuba: la garrota final

Prima la STASI, poi TELECOM ITALIA ed infine i CINESI hanno entusiasticamente collaborato a mettere i Cubani alla merce' del regime realizzando sistemi di comunicazione di massa al servizio dell'ideale socialista: quello di ascoltarli tutti.

Non so quale imbecille possa spacciare per aperturista la mossa di Raul di passare al cellulare.
Al contrario, il sistema cellulare in mano a mafiosi, terroristi, assassini e dittatori (categorie alle quali appartiene la gang CASTRO al completo) diventa uno spaventoso sistema di controllo e repressione sistematica di qualsiasi progetto al di fuori del consentito: dal politico fino al commerciale, e giu giu, fino ai piccoli intrighi di barrio.

Le comunicazioni in Cuba non sono manco lontanamente un diritto, quanto piuttosto un sistema da usare per controllare il mantenimento del potere.

Il sistema telefonico, ad esempio, ha sempre obbedito ad alcuni semplici requisiti:
- non si installano piu linee di quante ne siano controllabili
- ogni telefono governativo doveva essere tracciabile e affidato ad una preciso "guardiano"
- ogni telefono "privato" doveva essere affidato ai CDR per obbligare la popolazione a comunicare dalla casa di un "comunista comunista" orecchiuto e dotato di lapis e quaderno;
- ogni telefonata deve essere annotata (doppio controllo, della gerente e dell'angelo custode di soveglianza in centrale)
- ogni telefono accessibile da uno straniero doveva passare per il filtro

Questo sistema, messo su in stile Stasi (vedi articoli su CUBA), e' sempre stato aggiornato per adeguarlo alla crescente richiesta, esplosa incontenibilmente dall'"apertura" al turismo mondiale degli anni 90.
Los que estaban en Cuba entre 1987 y 1988, especialmente en La Habana, recordar�n el estado deplorable de las l�neas telef�nicas. Mientras los cubanos no pod�an telefonear, los cuerpos represivos mejoraban sus comunicaciones y el control sobre la poblaci�n. No somos m�s que ratones de laboratorio en el experimento Castro-Comunista tropical. Realmente, desearia ver a alguno de los Generales y miembros de la cupula militar solo 72 horas en este experimento, bajo las mismas condiciones del pueblo de Cuba. El Mayor continuaria sus trabajos, una especie de invasion telefonica de Occidente a Oriente, y asesoraria a los cubanos en las centrales del Minint en Santiago de Cuba, su delegacion provincial y en la instalacion de la central tipo ATZ 65 N/B. La CT fue puesta en marcha el 15 de Enero de 1989.
Jorge Luis Garc�a V�zquez Miscelaneas de Cuba http://www.miscelaneasdecuba.net/web/article.asp?artID=8698
Ma quando i turisti hanno iniziato a entrare nel paese e a pretendere di stare sempre collegati col loro cellulare e Cuba inizio' a sperimentare la febbre del telefonino, si rese necessario dotarsi di un sistema su misura per le esigenze cubane, che essenzialmente prevedevano:
- una gestione non COMMERCIALE ma POLITICA della diffusione della telefonia (cellulare e in doppinio), da ottenere per mezzo di una tariffazione ANTICOMMERCIALE, a prezzi altissimi e di impossibile accesso.
- un sistema centralizzato di controllo in mano esclusiva del governo cubano
- il filtraggio automatico verso "postazioni di sorveglianza 24 ore" di telefonate, sms o email sospette

La collaborazione con Telecom italia e' certamente passata sopra la testa di tutti i cubani, essendo stata basata su una pratica "politically incorrect" e lesiva dei diritti umani, che poco teneva conto del diritto alla privacy, altrimenti obbligatorio qui da noi.
ETEC è infatti posseduta, oltre che dal regime, da nientepopodimeno che Telecom Italia, che detiene il 29,3% delle azioni. E’ importante ricordare che ETEC SA detiene il controllo completo del web cubano ed è usata dal governo per monitorare l’attività on line dei cittadini e degli operatori dell’informazione dell’isola, ed eventualmente risalire ai possibili dissidenti o estensori di denunce di violazione dei diritti più basilari, rei di "coospirare contro la rivoluzione".

Fu quindi l’ETEC partecipata dalla Telecom Italia tanto a cuore al nostro caro esecutivo fin dai suoi primi vagiti a fornire al regime castrista i tabulati usati durante il processo celebrato nel 2003 contro un gruppo di giornalisti e intellettuali cubani finiti in carcere per attività "controrivoluzionaria", colpevoli soltanto di aver tentato di informare il mondo in barba alle misure di repressione delle libertà non solo di stampa, contattando ad esempio testate giornalistiche o siti web ubicati e gestiti all’estero. Scrive la Vouex:

Nel 2004, Reporter Senza Frontiere scrisse all’amministratore delegato di Telecom Italia per fare presenti le conseguenze della partecipazione della sua azienda in ETEC SA. Gli chiedemmo "di intervenire per tentare di cambiare la politica del regime cubano verso Internet e per chiedere il rilascio dei giornalisti incarcerati". La società rispose spiegando di non potersi ritirare da Cuba per ragioni finanziarie, ma affermando di non partecipare direttamente alla sorveglianza e al controllo del web cubano.
Figuriamoci i tecnici incaricati di progettare un sistema di controllo cellulare!
Immaginatevi un governo SORDIDO, che senza alcuno scrupolo usa la rete AL CONTRARIO, cioe invece di garantire la privacy, LA USA PER TRACCIARE la vita delle persone, per non parlare dei dissidenti.

Ci hanno pensato i cinesi a fornire i server e i software, all'avanguardia all'avanguardia nel controllo di massa, per i quali i pochi milioni di cubani costituiscono un laboratorio di cavie perfette, abituati come sono a essere spiati e intercettati:

Passare ad un sistema cellulare risolve perfettamente alcuni requisiti della telefonia "controllata":
- il contratto identifica il proprietario del cellulare
- dal momento in cui viene alimentato, si accende una lucina in centrale, e i tecnici controllano la sua posizione nelle cellule
- le conversazioni, digitalizzate a basso rate, vengono analizzate in tempo reale in base a parole chiave, e la posizione del chiamante e del ricevente sono evidenziate in tempo reale sullo schermo
- il formato digitale permette di ottenere l'impronta vocale dei soggetti da controllare, attivando la segnalazione in tempo reale sullo schermo dei loro controllori
- la geolocalizzazione permette di intervenire in brevissimo tempo sul luogo dell'infrazione, o perlomeno di identificarne l'area

Stiano percio attenti i cubani a ricevere in dono un cavallo che si tramutera nel loro collare, tenuti al guinzaglio stretto di un regime preistorico e scientificamente dedito alla sottomissione del popolo in nome del LORO comunismo di merda.