In Bolivia nazionalizzata la compagnia di Telecom - Il Sole 24 ORE:
Ha scelto un giorno con un palese significato simbolico, il primo maggio, Dia del Trabajo, Festa dei lavoratori anche in Bolivia. E ha effettuato l'annuncio: «La compagnia telefonica boliviana Entel sarà nazionalizzata». Il presidente Evo Morales, tre giorni prima del referendum separatistico della ricca provincia di Santa Cruz de la Sierra, ha dichiarato che gli assetti azionari saranno modificati: Entel, principale azienda di telecomunicazioni del Paese e società partecipata al 50% più un'azione da Telecom Italia tramite la Eti (Euro Telecom International), sarà nazionalizzata. La polizia ha già occupato il quartier generale del gruppo.
Una mossa non inattesa, ma comunque a effetto. Si tratta infatti di una giocata al rialzo nella pericolosa partita a poker che le due Bolivie, quella povera e indigena di Evo Morales, concentrata a La Paz, e quella ricca e più occidentale di Santa Cruz, hanno avviato da almeno tre anni.
L'Autorità di controllo delle banche boliviane ha inoltre congelato i conti bancari di Entel sulla base di un presunto debito nei confronti del Servizio delle imposte nazionali (Sin). La presidente del Sin, Marlena Ardaya, ha quantificato il debito maturato da Entel nei confronti del fisco in 434 milioni di bolivianos (39 milioni di euro).
«Abbiamo provato a dialogare e a negoziare con Telecom - ha dichiarato Morales - ma la trattativa è fallita. Soprattutto per le promesse disattese e gli investimenti non effettuati da parte dell'impresa italiana». Il Governo boliviano aveva privatizzato Entel, cedendo la metà delle azioni alla società di allora, Stet, in cambio della promessa di investimenti per 448 milioni di euro. Ma già un anno fa Morales aveva reso pubblica l'intenzione di riportarla sotto il controllo statale.